“Soave sia il vento” si compone di una nuova serie di lavori di Arturo Herrera in cui sono essenziali la relazione tra continuità e discontinuità e le associazioni tra i vari elementi.
Herrera guarda alle qualità architettoniche degli spazi di Via Mottalciata realizzando interventi pensati per attuare un’interazione completa con tutti gli ambienti della Galleria. L’artista suggerisce una sintassi non lineare, riflettendo sia sull’impatto delle corrispondenze formali e concettuali tra gli elementi di suoi singoli lavori, sia su quelle che si realizzano nell’intero impianto della sua mostra.
Raffigurazione, ispirazione derivata dalla cultura popolare, ripetizione, pratica pittorica, immaginario collettivo,
ri-composizione, si fondono in un vasto panorama di riferimenti e metodi che riflettono la contaminazione che caratterizza oggi il concetto di astrazione.
Con l’intenzione di incidere e di intervenire ulteriormente sul paesaggio urbano circostante, con un salto e un riverbero di scala ancora più notevole, l’artista ha richiesto il coinvolgimento degli abitanti di un alto palazzo esteso orizzontalmente che si trova alle spalle della galleria, lungo Corso Novara.
Il retro dell’edificio presenta una serie di balconi, una regolare trama di bucature sull’ampia ed elongata facciata, spesso protette dagli abitanti con tende scorrevoli di vari colori e materiali. In analogia con la qualità delle opere esposte in Galleria, Herrera ha realizzato una differente serie in cui immagini di ballerini appaiono su fondi monocromi dalle tinte vivaci, stampate su stoffe. L’intero edificio diventa un enorme collage animato da una serie di immagini colorate che si muovono con il vento, o solo perché devono rispondere alle necessità degli abitanti.